Componenti elettriche e annessi
Caratteristiche tecniche e materiali
Le recinzioni elettrificate sono costituite da: elettrificatore, impianto di messa a terra, conduttori, isolatori, paleria e accessori vari.
Elettrificatore
- È un dispositivo elettronico che produce impulsi elettrici di brevissima durata ad alto voltaggio.
- L’elettrificatore può essere alimentato con corrente di rete, batterie con o senza pannello fotovoltaico di vario voltaggio. Le recinzioni dotate di elettrificatori alimentati a rete offrono le migliori prestazioni, la massima affidabilità e la minor manutenzione. Tuttavia l’uso di altre fonti di alimentazione può essere una valida alternativa soprattutto se integrate da pannelli fotovoltaici che contribuiscono a mantenere la carica della batteria. In questo caso è utile pensare all’acquisto di un regolatore di carica che permette di controllare gli ampere caricati dal pannello fotovoltaico.
- Grossi progressi sono stati fatti negli ultimi anni sugli elettrificatori portatili a batteria, che hanno raggiunto prestazioni e affidabilità notevoli. È bene ricordare che durante i periodi più freddi le prestazioni delle batterie tendono a diminuire. Alcuni modelli dispongono di dispositivi di tracciatura GPS per scongiurare furti, ma a costi maggiori. Nella scelta vanno valutati attentamente, la tipologia di pascolo (es. più o meno raggiungibile da mezzi a motore), il peso e le dimensioni di elettrificatore, la batteria e il pannello, senza mai risparmiare sulla potenza erogata al sistema. I valori erogati su tutta la lunghezza del recinto, sono infatti gli elementi prioritari da considerare se si vuole ottenere una maggiore efficacia nel proteggere il bestiame.
- Alcuni modelli di elettrificatori con radiocomando a distanza permettono anche di posizionare un box metallico antifurto che può essere posto sotto alta tensione. Se si decide di installarlo è obbligatorio segnalare la presenza di corrente con apposita segnaletica.
- É consigliato posizionare elettrificatore e batteria all’interno della recinzione elettrificata, ricordandosi sempre di mettere i cavi di connessione tra i vari elementi in sicurezza rispetto al passaggio del bestiame. Per cautela è possibile coprire queste componenti con una cassetta bloccata da un peso. In questo modo da un lato si limitano gli incidenti e dall’altro i furti, soprattutto se nel recinto sono presenti anche i cani. La batteria così posizionata e senza pannello solare ha una durata inferiore perchè non può essere ricaricata ed è quindi consigliabile averne sempre due a disposizione.

- I valori da valutare e controllare in un elettrificatore sono misurati in joule. Più grande è la recinzione e più elevato è il contatto dei cavi con la vegetazione, maggiore sarà l’energia necessaria per assicurare il corretto funzionamento.
- All’efficienza dell’impianto concorre tutto il sistema: elettrificatore, cavi, sistema di messa a terra, isolatori, che devono essere scelti l’uno in funzione dell’altro. E’ necessario che tutto il materiale abbia il certificato di conformità.
- Elettrificatori a bassa o ultra-bassa impedenza riescono a erogare sufficiente energia anche in condizioni di elevato contatto con la vegetazione, sempre che i cavi siano scelti correttamente.
Impianto di messa a terra
- Una delle componenti più importanti di una recinzione elettrificata e che viene spesso trascurata è l’impianto di messa a terra, che permette di “chiudere” il circuito e fare in modo che l’impulso generato dall’elettrificatore torni efficacemente a questo attraversando il corpo che entra in contatto con i cavi. Senza un adeguato impianto di terra la recinzione ha un rendimento molto ridotto.
- L’impianto di terra è costituito da paline a T zincate (la zincatura assicura sia la resistenza all’ossidazione che la trasmissione elettrica) che devono essere posizionate a breve distanza dall’elettrificatore, in un luogo dove il terreno sia umido. Il numero delle paline e la distanza tra loro è in funzione della energia dell’elettrificatore. Per un elettrificatore da 5 joules si consiglia di piantare almeno 3 paline da 1,5 metri di altezza a distanza di 1 metro l’una dall’altra, unite da una treccia in rame. Per la normativa italiana l’impianto di messa a terra deve essere posto ad almeno 10 metri di distanza da altri impianti di terra di abitazioni, stalle, ecc. Se per qualsiasi motivo non è possibile usare le paline a T zincate, si può ripiegare su uno o più fondini in ferro.

- Se il terreno dove è inserita la presa di terra è secco, va bagnato regolarmente; in alternativa, ricavare intorno ai paletti uno spazio contenente materiale argilloso (per esempio bentonite) che trattenga l’acqua nel terreno.
- L’impianto di terra può essere del tipo esterno, interno, misto. In quello esterno, che è quello più utilizzato, tutti i conduttori della recinzione sono connessi tra di loro e al polo positivo dell’elettrificatore (con uno specifico cavo superisolato per l’alta tensione); la polarità negativa dell’elettrificatore sarà invece connessa all’impianto di terra. Il punto di debolezza di questa tipologia di impianto è che se il terreno è molto asciutto la recinzione perde significativamente di efficacia e non è pertanto adatto per aree carsiche o siccitose.
- In quello interno i conduttori si alternano. Alcuni conduttori (detti “vivi”) saranno collegati tra di loro e alla polarità positiva dell’elettrificatore (con uno specifico cavo per l’alta tensione), altri saranno collegati tra loro ed alla polarità negativa dell’elettrificatore. Non viene quindi utilizzato l’impianto di terra con le paline. Con questo schema si possono realizzare recinzioni molto grandi ed efficienti anche in contesti aridi. Il limite è costituito dal fatto che l’animale, per prendere la scossa, deve toccare contemporaneamente un cavo vivo ed uno di terra.
- Lo schema misto prevede che alcuni cavi siano collegati tra loro e alla polarità positiva dell’elettrificatore, altri tra loro e a paleria di terra posta lungo l’impianto. Sarà inoltre presente l’impianto di terra. In questo modo l’animale percepirà dolore sia nel caso in cui tocchi il terreno e il cavo vivo sia nel caso in cui tocchi un cavo vivo e un cavo di terra. Anche in caso di terreno asciutto l’impianto mantiene la sua efficacia.
Conduttori
- I conduttori per le recinzioni possono avere caratteristiche molto diverse; prima dell’acquisto è importante valutarne nelle tabelle dei produttori le caratteristiche meccaniche ed elettriche, in particolare la resistenza allo strappo e la resistività.
- Le principali tipologie di conduttori sono quattro: fili (e cavi), corde, fettucce (o bande) e reti elettrificate (vedi sezioni “Recinzione elettrificata fissa e Recinzione elettrificata mobile”). I conduttori più utilizzati sono il filo di acciaio zincato che assicura una buona resistenza meccanica, ottima conducibilità ma è molto rigido e difficile da tendere e recuperare; il cavetto metallico galvanizzato, che ha buone caratteristiche elettriche e meccaniche unite ad una minor rigidità; le corde sintetiche con conduttori metallici. Le corde sintetiche sono disponibili in diversi diametri e con un numero variabile di conduttori, che possono essere in acciaio, rame o in leghe ad alta conducibilità. In base al polimero che compone il trefolo della corda e al numero e alla qualità dei conduttori, questi cavi possono avere ottime prestazioni sia sotto il profilo meccanico che elettrico e permettere anche un facile recupero in caso di spostamento dell’impianto.
- Indicativamente la resistenza meccanica, intesa come carico massimo di rottura dei conduttori, varia tra i 40 ed i 350 kg. Sarà importante tener conto della paleria che abbiamo a disposizione (inutile mettere cavi ad altissima resistenza meccanica su paleria leggera e viceversa), del bestiame che deve essere protetto, delle specie di ungulati presenti in zona, dei potenziali predatori, e anche dell’altezza a cui è posizionato il cavo; ad esempio i cavi più bassi, che in certi contesti possono essere contattati dai cinghiali, dovrebbero essere più elastici e resistenti di quelli posti in alto.
- La resistività, che si misura in Ohm/m, è la resistenza opposta dal materiale di cui è fatto il conduttore al passaggio dell’impulso elettrico. Più bassa è la resistività, maggiore è l’efficienza dell’impianto. Varia indicativamente tra 0,04 ohm/m di un filo metallico zincato da 2,5 mm a 14 ohm/m per una corda sintetica economica con soli tre conduttori metallici. La resistività è un parametro determinante per avere una indicazione della dimensione massima di recinzione che si può realizzare con quel cavo. Ad esempio, con un buon conduttore da 0,04 ohm/m e un elettrificatore a batteria sarà possibile in teoria realizzare un recinto efficiente di lunghezza lineare anche di 11 km, mentre con il cavo scadente da 14 ohm/m e lo steso elettrificatore si potrà coprire una distanza di soli 500 metri. Questo significa, inoltre, che in caso di contatto con la vegetazione l’impianto realizzato con materiale scadente scende sotto i parametri elettrici “soglia” molto più facilmente di un impianto realizzato con materiali di qualità.
- Ogni produttore ha nei propri cataloghi apposite tabelle che permettono di scegliere i conduttori dell’impianto in base alle proprie esigenze.
- E’ importante tenere a mente che la scelta del conduttore condiziona quella degli isolatori. Cavi di spessore minore penetrano con maggior profondità nella pelliccia degli animali, provocando un dolore più intenso. Cavi dotati di buona elasticità sono più facili da mettere in tensione e sollecitano meno gli isolatori in caso di trazione generata da un animale.
- Corde e fettucce sintetiche, soprattutto se di grosse dimensioni, vanno evitate in zone ventose o in aree montane; in particolare con la neve e il ghiaccio si appesantiscono enormemente, con il rischio di rottura dei conduttori o degli isolatori e cedimento dei pali.
Isolatori
- Gli isolatori sono quegli elementi che permettono di separare elettricamente i conduttori dalla paleria. La scelta della tipologia di isolatore può essere effettuata solo dopo aver deciso quale conduttore e quale paleria usare.
- Ogni produttore produce diverse tipologie di isolatore, in base alla paleria su cui devono essere montati i pezzi (a vite per il legno, a ghiera per il tondino metallico, ecc.) e al tipo di cavo che devono sostenere (filo, corda, fettuccia). Esistono poi isolatori speciali, che permettono di trasformare recinzioni tradizionali in recinzioni elettrificate. Ad esempio ci sono isolatori che si montano direttamente sulle maglie delle reti o altri a “braccetto” che permettono di tenere il cavo distanziato dalla paleria e dalle reti. La qualità, e quindi il prezzo, degli isolatori è molto variabile. Nella scelta degli isolatori bisogna tener presente che essi rappresentano una criticità soprattutto dal punto di vista meccanico: il carico di rottura deve essere quindi adeguato alla paleria e al cavo che si usa. Gli isolatori sono esposti al sole e a fattori atmosferici quali vento, pioggia, neve, grandine, per cui, se sono realizzati con materiali scadenti o non sono resistenti agli UV la loro durata nel tempo è fortemente ridotta.
- Consigliamo di lasciare liberi i cavi dentro gli isolatori, senza “ripassarli”; in questo modo la recinzione rimane più elastica e quindi meno fragile in caso di sollecitazione.
- Negli angoli utilizzare degli isolatori d’angolo con o senza carrucola che rendono più libero il movimento dei conduttori, senza però portarli fuori dalle guide.
- Per velocizzare il montaggio degli isolatori a vite su paleria di legno esistono degli adattatori che permettono di usare i comuni avvitatori a batteria.
Paleria
- La paleria di sostegno dei cavi va scelta in base alla tipologia, ubicazione e dimensione della struttura, ma anche alla tipologia di recinzione (fissa o mobile) all’orografia del territorio e alla composizione del terreno (più o meno roccioso). Solitamente si usano pali di legno (essenze non marcescenti come castagno e robinia sono da preferire a quelle in pino trattato in autoclave), soprattutto in zone sotto vincolo paesaggistico, oppure di ferro. Tra questi sono molto utilizzati i tradizionali “tondini” da edilizia (diametro minimo 10 o 12 mm) che sono una scelta valida ma che, avendo elevata conducibilità, hanno il grosso difetto che in caso di contatto dei cavi con il tondino, mettono l’impianto fuori uso.
- Esistono poi pali in fibra o plastica realizzati ad hoc per le recinzioni elettrificate; non necessitano di isolatori e sono provvisti di puntazze di ferro per piantarli nel terreno. Per contro, sono meccanicamente meno resistenti, un costo più alto e bisogna valutare se utilizzare una puntazza o due puntazze a seconda del terreno rispettivamente più o meno duro.
- È bene ricordare che negli angoli della recinzione e in tutti i punti in cui i cavi esercitano una trazione più elevata bisogna utilizzare pali pesanti e ben infissi.
Altre componenti
Collegamenti
- I cavi d’interconnessione, o ponticelli, sono utili perché garantiscono la trasmissione dell’impulso a tutto l’impianto anche nel caso in cui un cavo si rompesse. Vengono posizionati in verticale collegando i conduttori, cavi vivi, l’uno all’altro. È buona norma prevedere un ponticello almeno ogni 150 metri.
- La connessione tra diversi spezzoni di cavo deve essere fatta garantendo il massimo della conducibilità; usate quindi i morsetti specifici forniti dai produttori dei cavi.
Cancello
- I cancelli sono indispensabili per la gestione del bestiame all’interno della recinzione, ma costituiscono anche una criticità per questa tipologia di ricovero, perché quando sono aperti creano una discontinuità nel circuito elettrico; bisogna quindi utilizzare vari accorgimenti che evitino questo problema. In commercio esistono kit costituiti da cavi a molla che trasmettono l’impulso e maniglia in materiale isolante che permette la presa e l’apertura o chiusura della recinzione. Lo svantaggio di questo kit può essere individuato nella sua gestione. Le molle non devono essere lasciate cadere a terra e fatte rimbalzare per evitare danneggiamenti ed è fondamentale che non entrino in contatto con la recinzione provocando un abbassamento di tensione; quindi è sconsigliato in situazioni dove vi sono degli spostamenti veloci da compiere con gli animali. Esistono, inoltre, dei kit simili ma che possono essere varcati da mezzi agricoli senza necessità di staccare le maniglie e kit che al posto delle molle hanno degli elastici in gomma capaci di trasmettere l’impulso elettrico. Esistono anche cancelli con palo a cui collegare i conduttori e dotati di puntazze terminali che ne permettono l’apertura senza dover appoggiare a terra i cavi.
- Si può prevedere, con costi superiori, di dotarsi di cancelli metallici elettrificati con caratteristiche antipredatorie. Questi semplificano molto l’ingresso di persone, bestiame e macchinari nei recinti e sono predisposti per trasmettere la corrente lungo l’impianto.
- Infine, si può ricorrere a cancelli metallici non elettrificati, con antisalto (piegatura della parte metallica verso l’esterno di circa 30 cm) nella parte apicale. È fondamentale assicurarsi che la parte del cancello a contatto con il terreno sia dotata di barriera antiscavo. Il cancello non deve creare dispersioni o malfunzionamento della struttura, quindi è bene realizzare dei collegamenti sotterranei con cavo a doppio isolamento.
Accessori vari
Tester
- Sono strumenti indispensabili per collaudare la recinzione e controllarne il corretto funzionamento. Si consiglia l’acquisto del joulimetro che permette di misurare voltaggio ed energia erogata e alcuni modelli mostrano anche la direzione dei cali di corrente. In commercio sono presenti anche dispositivi che permettono di accendere e spegnere l’elettrificatore a distanza; in questo modo è possibile eseguire le misurazioni ed effettuare le riparazioni senza dover tutte le volte tornare all’elettrificatore per accendere o spegnere l’impianto.
- É anche possibile posizionare sul conduttore uno strumento che rileva il passaggio di corrente tramite un sensore luminoso. In caso di assenza di luce, vuol dire che il passaggio di corrente è minimo e non idoneo al fine della protezione del bestiame.

Pannelli fotovoltaici
- Il compito dei pannelli è di mantenere in carica la batteria, non alimentare l’elettrificatore. Ne esistono di diverse qualità e potenza (misurata in watt); la scelta della potenza dipende dall’irraggiamento del punto in cui sono posti i pannelli, dal consumo dell’impianto (a sua volta funzione dell’energia erogata dall’elettrificatore, della impedenza dell’impianto, etc.) e dalla tipologia di batteria utilizzata. Per avere una sufficiente autonomia è preferibile non scendere sotto i 30 W. Ricordarsi comunque di misurare spesso la tensione della batteria, soprattutto in autunno e inverno, per capire se il pannello è adeguato alla necessità.
Cartelli informativi
- Per legge i cartelli che indicano il passaggio di corrente devono essere posti almeno ogni 50 m (vedere sezione “Pillole di normativa”). È consigliabile aumentarne il numero nelle vicinanze di strade, sentieri e simili.
Altri accessori utili
- Interruttori per suddividere l’impianto.
- Interruttori per accendere e spegnere il recinto a distanza.
- Dispositivi di controllo a distanza tramite sms in caso di guasto.
- Dispositivi luminosi che indicano abbassamenti di tensione.
- Kit di protezione da fulmini.